Emergenza Energia: la riapertura delle centrali a carbone
L'Italia si prepara a far fronte alla carenza di gas conseguenza della guerra tra Russia e Ucraina. Quali sono le centrali presenti in Italia?

Sarebbero dovute essere smantellate o riconvertite completamente nel 2025 e invece sono pronte a fornirci di nuovo energia.
Secondo l’informativa urgente alla Camera sulla crisi Ucraina del Premier Mario Draghi, le centrali a carbone potrebbero aiutare l’Italia a superare la carenza di gas proveniente dalla Russia, almeno momentaneamente.
Le centrali presenti ad oggi sul nostro territorio sono sette:
- Centrale di La Spezia "Eugenio Montale"
L’unica delle centrali presenti sul territorio italiano che al momento non è in funzione. L’impianto infatti è stato spento a fine dicembre 2021 per esaurimento del carbone.
Capacità: 682 MW
- Centrale di Civitavecchia "Torrevaldaliga Nord"
Centrale termoelettrica alimentata a carbone che si estende su un’area di 975.000 m² sulle coste laziali. La proprietà, Enel, vorrebbe riconvertirla ad una centrale a gas ma le associazioni green chiedono la conversione a idrogeno verde.
Capacità: 1980 MW
- Centrale di Brindisi "Federico II"
Si tratta della seconda centrale termoelettrica più grande d’Italia ed è al primo posto con oltre 500 milioni di euro l’anno per quanto riguarda le emissioni di CO2.
Curiosità: è così grande che anche da Lecce riescono a vederla.
Capacità: 2640 MW
- Centrale di Venezia "Andrea Palladio"
La centrale della zona industriale di Fusina è in fase di conversione da carbone a gas naturale. Nasce a ridosso della laguna e a pieno carico brucia 7.000 tonnellate di carbone al giorno e combustibili dai rifiuti.
Capacità: 976 MW
- Centrale di Monfalcone
Composta da quattro sezioni, le 1 e 2, sono alimentate sia con carbone che con gasolio per la fase di avviamento, hanno una potenza rispettivamente di 165 e 171 MW, le 3 e 4 sono state spente per ragioni economiche.
Capacità: 336 MW
- Centrale di Porto Torres "Fiume Santo"
Tra Sassari e Porto Torres troviamo la centrale di Fiume Santo, direttamente sul golfo dell’Asinara. Nella centrale sono attualmente in funzione due gruppi a carbone.
Capacità: 599 MW
- Centrale di Porto Vesme "Grazia Deledda"
È strutturata in due sezioni termoelettriche a carbone funzionanti a differente tecnologia: la sezione 3 a polverino di carbone e la sezione 2 a letto fluido circolante.
Capacità: 480 MW
Addio alla rivoluzione green?
La decisione di fare un passo indietro e considerare di riaprire le centrali a carbone ovviamente non è da considerarsi come una decisione definitiva. La situazione di incertezza e paura che l’intero globo sta vivendo mette l’Europa davanti a delle scelte difficili ma che vanno affrontate. L’Italia è dipendente dai paesi esteri per l’approvvigionamento di gas e diversificare le fonti di energia è un passo fondamentale che tutti noi dobbiamo compiere a partire dalle piccole cose, come ad esempio un impianto fotovoltaico sul tetto delle abitazioni.
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